Le conseguenze dell’amore…


A volte capita che si scriva un libro di racconti e da uno di quei racconti venga poi tratto un romanzo, magari un film, così ho voluto prendere uno dei commenti, qualcosa che mi sta particolarmente a cuore, perchè parla dell’imponderabile. E’ un momento in cui un pò di noi vive situazioni diverse agli antipodi, tutte in qualche modo legate all’amore, ed è un tema che non può non farci parlare. E’ l’amore nel senso più ampio, quello di cui di parlo, poi fate voi… E’ fu così che un commento si fece post: Tema… Le conseguenze dell’amore Svolgimento: Non è dato sapere cosa successe poi a chi per primo ha amato nella storia del mondo, di certo c’è che da quel primo battito accelerato nulla è più stato come prima. Le conseguenze delle scelte, del tempo che si spende a pensare piuttosto che a viverlo, delle paure che discendono così inscindibili da quell’insano sentimento. La fuga, conseguenza principale, la fuga attraverso il ricordo, la ricerca altrove, la rabbia, il risentimento… Le conseguenze, quando hai sin troppo chiaro che hai perso dignità, controllo, stima, fiducia, lucidità, equilibrio… Tutto annullato, come su di un’immensa lavagna su cui passa il cancellino…ecco, noi siamo ciò che c’era prima che il cancellino passasse, noi siamo il prima, il cancellino è il dopo. Ma le conseguenze dell’amore sono il sorriso, l’acqua che rinfresca, la sveglia che suona, il tempo che fa brutto eppure pare bello, i giorni che passano troppo veloci. Le conseguenze dell’amore, in quel limbo sospeso tra gioia e dolore, tra vita e morte, come in una ruota in cui le due esperienze finiscono con il toccarsi. Le conseguenze dell’amore, quelle del mio amore, quelle che mi sono sfuggite di mano, quelle che mi sfuggono di mano, quelle che lo faranno nel tempo a venire… scendere giù, nel cemento fresco, laddove il silenzio ci riconcilia con ciò che siamo, fino a capire che anche la luce che spegne può essere una conseguenza…una conseguenza dell’amore.

Le conseguenze dell'amore…


A volte capita che si scriva un libro di racconti e da uno di quei racconti venga poi tratto un romanzo, magari un film, così ho voluto prendere uno dei commenti, qualcosa che mi sta particolarmente a cuore, perchè parla dell’imponderabile. E’ un momento in cui un pò di noi vive situazioni diverse agli antipodi, tutte in qualche modo legate all’amore, ed è un tema che non può non farci parlare. E’ l’amore nel senso più ampio, quello di cui di parlo, poi fate voi… E’ fu così che un commento si fece post: Tema… Le conseguenze dell’amore Svolgimento: Non è dato sapere cosa successe poi a chi per primo ha amato nella storia del mondo, di certo c’è che da quel primo battito accelerato nulla è più stato come prima. Le conseguenze delle scelte, del tempo che si spende a pensare piuttosto che a viverlo, delle paure che discendono così inscindibili da quell’insano sentimento. La fuga, conseguenza principale, la fuga attraverso il ricordo, la ricerca altrove, la rabbia, il risentimento… Le conseguenze, quando hai sin troppo chiaro che hai perso dignità, controllo, stima, fiducia, lucidità, equilibrio… Tutto annullato, come su di un’immensa lavagna su cui passa il cancellino…ecco, noi siamo ciò che c’era prima che il cancellino passasse, noi siamo il prima, il cancellino è il dopo. Ma le conseguenze dell’amore sono il sorriso, l’acqua che rinfresca, la sveglia che suona, il tempo che fa brutto eppure pare bello, i giorni che passano troppo veloci. Le conseguenze dell’amore, in quel limbo sospeso tra gioia e dolore, tra vita e morte, come in una ruota in cui le due esperienze finiscono con il toccarsi. Le conseguenze dell’amore, quelle del mio amore, quelle che mi sono sfuggite di mano, quelle che mi sfuggono di mano, quelle che lo faranno nel tempo a venire… scendere giù, nel cemento fresco, laddove il silenzio ci riconcilia con ciò che siamo, fino a capire che anche la luce che spegne può essere una conseguenza…una conseguenza dell’amore.

Napoli spara…ma chi risponde??


Napoli violenta, Napoli che spara, Napoli dove si muore per qualche euro, per uno sguardo alla ragazzina sbagliata; Napoli degli scippi, dei vicoli senza legge; dei vicoli con la loro di legge; Napoli del "rinchiudiamoci" nei nostri micro cosmi, che "lì fuori è pericoloso". Napoli di Bassolino, della Iervolino, dei Di Lauro, degli "scissionisti", di Secondigliano, di Scampia, della torretta, dei quartieri, della sanità, di tutta la città. Napoli che non boccheggia, che non si agita più come un pesce appena tirato fuori dal mare, ma che giace come chi è morto; morto e sepolto, sotto strati di terreno contaminato. Napoli discarica di rifiuti e discarica di persone che sono anch’essi tali, e non sono più tanto sicuro che sia una minoranza ad essere marcia. E quando la fossa si riempe, prima di scoprire che è possibile scavare ancora per andare più a fondo, ecco che partono gli speciali, i politici in doppio petto che parlano di lavoro, di presenza delle istituzioni, di valori, ma come diceva qualcuno " ’mmiez’ ’a via continuano a murì’" . E noi siamo inermi, non si alza la testa, perchè una testa alzata non lo ferma un proiettile, non lo ferma un coltello, una testa alzata non è buona nemmeno più per guardare negli occhi l’aguzzino, perchè anche lo sguardo deve essere basso. L’umiliazione deve essere completa, non basta svuotare la casa, il portafogli, portare via l’auto pagata a rate, o l’orologio, no, è necessario che chi subisce, sappia che non può che esserci questa sorte in una città persa nella sua mancanza di civiltà, regole e valori. Allora smettiamolo di difenderla questa città, nel nome del suo cazzo di sole, del suo cazzo di mare(sporco da far schifo), della sua cazzo di pizza e del suo cazzo di mandolino, (che io poi non conosco nessuno che lo sappia suonare), e piantiamola anche con la storia di Maradona & Co…che ormai so passati 15 anni e oltre… Napoli è sotto terra, e noi sotterrati con lei, noi che dovremmo prendere il primo treno e fuggire via, senza rimpianti, ma poi si sa, non è possibile, e lo sanno i fratelli albanesi quando lasciano il loro inferno per venire nel nostro; lo sanno i profughi curdi quando fuggono alla barbarie per arrivare alla nostra civiltà diversamente barbara… E allora?Cosa resta da fare? L’esercito???per fare cosa? Per far uscire più polizia per le strade? La stessa polizia che spesso passeggia distratta per le nostre vie?La stessa polizia che per prima non ha il senso delle istituzioni? Ma forse non ha alcun senso parlare di senso delle istituzioni, perchè le nostre istituzioni, senso non ne hanno e sono luoghi di potere, slegati dalla gente, sordi e muti di fronte al disagio altrui. Io la odio questa città, la odio con la rabbia dell’amante tradito, con lo sguardo triste ed incazzato del figlio lasciato solo dai genitori; la odio come un padre che vede un figlio morire…la odio per il troppo amore, e ad un figlio io gli direi: "fuggi lontano da qui, fuggi laddove di Napoli ti arrivi solo il ricordo e qualche mozzarella ogni tanto; fuggi perchè non è tempo di eroi, perchè gli eroi hanno senso quando la gente lì vuole e qui la gente non li vuole gli eroi, e qua invece la gente vo sol sta quieta".. Ma facciamoli parlare i nostri politici, facciamo parlare chi hai il potere che si fonda su questo macello, e facciamo sparare in libertà chi ha fatto della città e dei sui ampi dintorni un vero far west", tanto poi un paio di anni e si sta a casa, e si sparano i fuochi e in carcere si saranno fatte anche tante amicizie "belle ed utili"… Lasciamo tutto così, Napoli arriverà al suo collasso, fatto di spazzatura, morti, odio, rabbia e se qualcuno non è d’accordo, non perda tempo a convincermi del contrario, mi spari, o magari anche una coltellata perchè è così che si fa da queste parti… colonna sonora: Napolì (99 posse) Napule è (Pinuccio dei bei tempi) Era meglio morire da piccoli (Paolo Rossi)