India 2009: Missione Kerala

Dopo un anno di casini, tra amici in ospedale, rotture sul lavoro, esaurimenti, traslochi, duemila cantieri sotto casa…Dopo un anno passato a mantenersi per non mandare tutto e tutti a fare in c… Ecco il miraggio, l’India, di nuovo lei, affascinante e faticosa, un paese dal quale due anni fa volevo fuggire, ma che mi è mancato dopo nemmeno 3 giorni dal ritorno.

Questa volta ci dirigeremo alla volta del Kerala, dopo aver girato un bel po’, anche se non si sa di preciso né dove né come…

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Sandri-Spaccarotelle…

 Vediamo se nonostante la calura estiva qualcuno di voi ha voglia di dirmi cosa ne pensa…

E’ di ieri la sentenza nei confronti del poliziotto Spaccarotella per omicidio colposo e conseguente condanna a, mi pare 6 anni…Le polemiche sono state immediate, anzi addirittura preventive e la classe politica dapprima silenziosa, una volta capito dove soffiava il vento, ha preso posizioni populiste e di aperta condanna e critica della sentenza.

La costante è sempre la solita "la magistratura sbaglia"….Ma tralasciamo questo aspetto tipicamente italiano di deligittimazione dell’ "arbitro" e passiamo al merito della vicenda…

Faccio una premessa per evitare di essere additato come autoritario e reazionario, condivido che non si può, con la reazione, (anche e soprattutto da parte delle forze dell’ordine), andare ben oltre l’azione che si vuol combattere, però…

Però oggi Gabriele Sandri è un martire, Gabriele Sandri è diventato per alcuni l’emblema del ragazzo che vuole solo fare le sue "cazzate" in pace ed è stato ucciso…Ma Gabriele Sandri, era o non era su un autogril per darsele di santa ragione con altri animali tifosi? Gabriele Sandri era o non era paragonabile ad uno che, ubriaco, si mette al volante e finisce poi con lo schiantarsi?

Le due cose vanno tenute divise, da un lato un poliziotto che ha sparato, ucciso e poi mentito, dall’altro un ragazzo che riteneva che spendere la propria domenica calcistica sulle piazzole dell’autostrada con mazze ed altro, rientrasse nei suoi diritti…

Non si può chiedere ai poveri genitori di questo ragazzo la lucidità per dire che il figlio, non dico se l’è cercata, ma di certo si è messo in una situazione di particolare pericolo, ma si può, anzi si deve, chiedere a chi oggi osserva i fatti, di usare un pò di cervello. Non è ammissibile che si possa sfogare la propria violenza nel nome di un calcio che altro non è che uno sport, per giunta nemmeno troppo interessante; non è ammissibile che una volta a settimana, in uno stadio, in una piazzola, in curva, si sospendano le regole e diventi "rissa libera".

Cosa accadrà ora? Accadrà che alla prossima rissa con mazze e coltelli, il poliziotto di turno, invece di correre e intervenire, penserà a Sandri, a Spaccarotella, fermerà la propria corsa e dirà "ma chi cazzo me lo fa fare per 1200 euro al mese, straordinari compresi?".

Non c’è una parte giusta ed una sbagliata, ci sono due parti sbagliate e, per certi versi, due parti giuste e c’è un morto, che è sì la cosa più grave, ma non certo l’unica.

Sandri era lì per picchiare e farsi picchiare, far male e chissà, magari avrebbe potuto uccidere, poi è arrivato un poliziotto, stupido, non preparato, forse violento per natura, non so, ma Sandri era lì…non è un attenuante, per nulla, non lo sarà mai, nulla giustifica un omicidio, ma non riesco a non chiedermi perchè un ragazzo "normale", di buona famiglia la domenica la passi a pestarsi per una squadra di calcio, a questo i genitori non risponderanno mai, troppo pieni di dolore, ma sono certo che la domanda li abbia più volte tormentati…

Il mio Festival “Occhirossi”

scusate se non sono entusiasta, ma forse non è periodo, forse non sempre ci si può limitare ad abbozzarle le cose, a volte bisogna prepararle. Ho imparato che partecipare ad una mostra non è solo attaccare dei pannelli al muro, ci vuole dell’altro, è come in cucina: non basta mettere gli ingredienti in una pentola, bisogna conoscere tempi e dosi e ci vuole attenzione…e amore.

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Il mio Festival "Occhirossi"

scusate se non sono entusiasta, ma forse non è periodo, forse non sempre ci si può limitare ad abbozzarle le cose, a volte bisogna prepararle. Ho imparato che partecipare ad una mostra non è solo attaccare dei pannelli al muro, ci vuole dell’altro, è come in cucina: non basta mettere gli ingredienti in una pentola, bisogna conoscere tempi e dosi e ci vuole attenzione…e amore.

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