Imparo che può arrivare la notte nel cuore del giorno.
Imparo che essere felici non è una roba assoluta, come non lo è essere tristi.
Imparo che si possono fare domande e non ricevere risposte, avere desideri e non vederli realizzare, fare meditazione e rimanere agitati.
Imparo ogni giorno, da quando sono diventato il mio esperimento.
Tipo che quando rabbia, preoccupazione, disagio mi schiacciano, non è utile che io mi dimeni e mi rammarichi, ma che a volte serve anche star fermo, aspettando che passi, aspettando che la marea si ritiri.
E se una sera non è sera, si può andare a letto, schiena contro schiena, con i pugni un pò stretti, ma con una certezza nuova, che niente è per sempre, vale per il bello, figurarsi per il brutto.
E così imparo e quando sto male, diventa quasi una sfida, o forse un test, per vedere se so mettere a frutto ciò che ho imparato.
Oggi è così, mi lascio passare addosso questo malessere, sapendo che la marea si abbasserà anche se è una marea di merda.