Quanto ci cambia il lavoro????


Questo è uno di quei post diciamo personali, che forse difficilmente attirerà commenti e considerazioni, difficilmente farà scaldare gli animi e scambiare opinioni però…però ogni tanto uno strano bisogno mi prende alla bocca dello stomaco, come una sorta di impellenza di comunicare, forse di sfogare, chissà…
Quanto ci cambia il lavoro? Quanto modifica le nostre priorità, la scala di valori, la gestione del tempo, lo stile di vita e soprattutti i rapporti interpersonali?
Cosa rimane dei ragazzini che eravamo, che forse tolti i vestiti da lavoro, ancora siamo.
La natura stessa del lavoro moderno mi pare contraddittoria, si lavora per poter fare delle cose, ma alla fine è tanto e tale il sacrificio che le uniche cose che si possono fare è lavorare.
Certo, io in particolare non sono un minatore, non torno a casa con le ossa rotte però, come tanti di voi, ho la vita scandita dai ritmi del lavoro, a volte le ansie non mi lasciano nemmeno nel weekend, mi preoccupo di come dovrei essere e come dovrei comportarmi per meglio inserirmi nel mondo professionale, anche se poi alla fine me ne fotto, o forse semplicemente non ci riesco.
Anzi, non mi è nemmeno chiaro come dovrei essere…
Quanto ci cambia il lavoro? Quanto ha cambiato me? A quali rinunce mi ha portato? La scrittura, il giornale, cose che hanno popolato la mia vita e alle quali ad un certo punto ho dovuto dire “basta”, non erano remunerative e spesso, come fanno le passioni, portavano via più tempo ed energie del lavoro ufficiale.
Mi chiedo se poi ci sarà il tempo in cui tirare i remi in barca e magari, con un fisico ancora integro, potersi affacciare alla vita di nuovo con quello spirito da esploratore che avevo da bambino, quando durante la notte mi infilavo sotto il piumone e, con la mia pila trovata nel Nesquik, fingevo di essere in una grotta.
Boh, oggi mi è venuta così, sarà che ho messo la cravatta, e non lo faccio mai, sarà che la somiglianza tra il suo nodo ed un cappio non mi sembra casuale, sarà che molti, troppi, al cappio ci fanno l’abitudine…chissà se io sarò tra quelli.
ps. per le donne vale il tailleur al posto della cravatta:)
Colonna sonora: “L’anguilla” (non mi avrete mai, come volete voi”):)…forse:)