Ecco.
Io lo sapevo che sarebbe arrivato il momento in cui loro sarebbero stati in campo ed io fuori.
Non conta niente se e quanto sono bravi. Conta il fatto che loro abbiano le scarpe nella terra rossa ed io sull’asfalto.
E’ già capitato.
Ed avevo io le scarpe nella terra e lui stava fuori.
Mi ricordo ogni match.
Mi ricordo quando quasi venne alle mani con quel coglione al San Domenico.
Mi ricordo quando mi vide fare un partitone al Cus tuffandomi a rete manco fossi Becker o Pat Cash.
Mi ricordo quel giorno in cui Renè Punzo in un circolo sperduto, mi fece il culo a strisce e lui mi diceva che perdevo perchè non avevo testa ed io replicavo che era più forte e lui insisteva ed io mi incazzavo e finivamo in auto zitti e arrabbiati.
Non capivo perchè ci tenesse tanto. Non capivo perchè ci tenessi tanto io.
Ora sono io a dire le cose nel modo sbagliato, ora c’è Corrado a guardarmi con gli occhi…
Con che occhi? Boh, mi guarda. E mi guarda anche Carla mentre svolazza in campo e sventaglia la racchetta come fosse una palma che fa aria tutto intorno.
Io fuori mi mangio lo stomaco, ingoio le parole, mi alzo e vado via.
Penso a Nanni Moretti che in “Ecce bombo” , durante l’esame di maturità del suo allievo, interviene e dice “ma come chi sono io, l’ho preparato io, l’ho preparato”.
Ma loro sono meglio di come ero io, lo spero davvero, ma spero anche che alla prossima partita Corrado a quel Lucio gli infili un 6-0.
Perchè va bene che l’importante è partecipare, ma che cazz 🙂