Ogni anno, di questi tempi..

dedico qualche minuto alla nuova edizione del “Grande Fratello”…Contesto quelli che bollano tutto come un’idiozia, un programma per cerebrolesi ecc…

Di certo non è un programma per intellettuali, nè può definirsi un contenitore culturale, ma…Ma parla dell’Italia, di una certa Italia del la quale, bene o male, volenti o nolenti, si deve e si dovrà tener conto.

E’ così quest’anno abbiamo il figlio del camorrista, l’emigrante al contrario, il “puttano”, il tenebroso, il ricco, il pezzente più qualche caso umano…

Poi oggi apro il sito di libero per entrare nella mia mail e cosa ti leggo? Tragedia delle tragedia: Alessandra  Pierelli, (l’ex corteggiatrice di un altro nome alto del nostro paese: Costantino), dice addio alla tv ed al web!!!!

La cosa è da rimanerci secchi, qualcuno stenterà a crederci e quindi, lungi da me sbattere in faccia una verità sì odiosa, metto un bel link all’articolo http://magazine.libero.it/televisione/generali/la-pierelli-chiude-e-dice-basta-via-dalla-tv-ne12185.phtml

L’Italia è tutta qui? Pare proprio di si, e se così non è, di certo l’Italia è per il 90% televisiva e per un piccolo 10% reale…

Tiene banco il caso Masi, Annozero, Report…La televisione da mezzo diventa scopo…Parla di sè, si parla addosso, si loda e si critica, si finanzia e si sanziona, si venera e si demonizza…

Il “Grande fratello” è forse il minore dei mali, almeno mette in mostra una rassicurante mediocrità, esibisce un gruppo di ragazzotti/e che tutto sommato può definirsi l’equivalente di chi 30 anni fa trovava un posto in banca o alle poste.

Esiste un popolo di precari anche nella scatola magica, questi sono solo quelli che, per il momento, hanno avuto il miglior contratto a progetto, (o a programma?).

Guardare la tv, questa tv, ma in fondo tutta la tv, mi aiuta a fare i conti con quello che siamo diventati, con quello che anche io sono diventato, passivi, passivissimi, con mille programmi davanti, ma tutto sommato tutti uguali, con lo stesso obiettivo: depotenziarci, allontanarci sempre più dalla realtà.

La realtà non si vive più, oggi si vivono i reality, è più comodo, più rilassante e anche più rassicurante, capita addirittura di sentirsi vagamente intelligenti quando si vede uno che, brutto con una merda secca, parla della sua vita da gigolò…

Dicono che gli alieni sono arrivati già tempo tempo fa su questo pianeta, bè se non si sono trattenuti, una ragione dovrà pur esserci…O no?

Strade senza colore

Tornavo questa mattina da Santa Maria Capua Vetere…Ero nella mia scatoletta con le ruote, come tanti chiuso dentro, come tanti rintronato dall’autoradio, come tanti bloccato nel traffico. Ho alzato lo sguardo alla ricerca di un pò di cielo nel quale rifuggiarmi, ma ho dovuto faticare parecchio per trovarlo. Niente cielo blu sulle nostre orride città, solo piccoli scorci subito soffocati da troppi palazzi, troppe luci, troppo smog, troppo schifo…

“Quindi”, ho pensato, “niente blu…” Poi ho cercato il verde. Peggio che andar di notte, qualche alberello tisico e qualche palma decapitata, questo è stato tutto il verde che ho trovato, se si esclude quello dei semafori…

Cazzo, nemmeno il verde…” mi sono detto.

Ho quindi cercato qualche altro colore, tipo un giallo, un rosso, un arancione, ma sarà che ero esaurito per via del traffico, sarà che il mio umore in macchina, per giunta di mattina, non è dei migliori, ma non sono riuscito a vedere altro che grigio. Una scala di grigi che nemmeno Ansel Adams si è mai sognato. Tutto così grigio, cattivo e mediocre, tutto così “cittadino”, così “artefatto”, così squallido…

Ho fatti i miei soliti, noiosissimi, pensieri di fuga, cercando con la mente il posto migliore dove correre a ripararmi…Poi sono tornato a casa ed un’amica ha postato sulla mia bacheca facebook un annuncio per la vendita di un casale vicino Gubbio…Nessuna folgorazione, tranquilli, ma di certo averci così, sottomano, l’occasione per stravolgere la propria esistenza, bè è  quanto meno destabilizzante.

E così ho perso ogni voglia di andare a lavorare, me ne sono stato a casa, come me ne sto ora, a guardare film, a mettere un vecchio cd dei rem, solo per il gusto di evocare un tempo lontano, quando i cd si sceglievano e compravano e poi si ascoltavano, non si sentivano…Insomma prima della bulimia degli mp3 e degli ipod…Ma questo è un altro discorso quindi, senza divagare, sono rimasto qui in casa, tra le mie pareti colorate, circondato dalle foto di posti lontani, dopo averne attaccate altre, dopo aver appeso l’immagine di un bimbo boliviano con un aquilone, di un condor che spicca il volo da una roccia, di una zampa di non solo quale uccello, poggiato su uno scoglio della riserva di Paracas, in Perù.

Sono rimasto qui, nella confortevole casetta delle cose già vissute e conosciute, per riposarmi, per stare un pò con me, mentre Serena e Corrado sono fuori, per giocare un pò con i miei sogni/progetti, per recuperare quei colori che le strade e le città magari non avranno più, ma che nella mia testa ci sono, ci sono e come…C’è una festa di colori, che si mescolano, poi si districano, si rifondono, in maniera così perfetta e caotica allo stesso tempo che…Che nemmeno con l’Lsd potrebbe esser meglio…