La crisi e la speranza “spiegate” ad un chicco di grano

A volte capita di camminare per strada e cogliere un segno; di tornare a casa e trovarne un altro, di fissare la libreria e vedere il titolo di un libro che si inserisce a perfezione nel puzzle che si sta componendo, poi accendi la tv, navighi su internet e trovi altri tasselli. Ed allora non puoi che fermarti, mettere ordine tra i pensieri e ragionare su ciò che il “caso” ti sta suggerendo.

La crisi.

Ne ho parlato in altri post, pur non avendo una profonda conoscenza dei meccanismi finanziari economici.

Ne parlerò ora, ne sto già parlando.

La crisi, che vogliono farci passare come un fatto di passaggio, come frutto di un qualche errore di calcolo…Ma è un pò come se ad uno che  in auto a 160 Km ha preso una multa, gli si dicesse: “guarda è stato un caso che ti hanno beccato, vedrai che se vai a 200 non ti prendono”. Ecco, sta succedendo un pò questo.

Però…Però, anche se allo stato embrionale, molte cose stanno cambiando, non so se per merito della gente o se perchè la storia ha una forza troppo più grande della nostra stupidità, fatto sta che si sente parlare, sempre più spesso, di  quelli che in passato erano ossimori e che ora invece stanno ad indicare il cambiamento. Parlo di Finanza etica – di sviluppo sostenibile – di decrescita felice – di prestito solidale…

Il sistema che sta finendo, o che forse è già finito, ha creato l’illusione che potesse durare per sempre ed anche ora che quel sempre ha mostrato a tutti di essere un bluff, c’è chi prova a convincerci che la strada sia sempre e soltanto quella dei consumi e della crescita.

Mi accorgo che a dispetto delle generazioni che mi hanno preceduto, possiedo i germi di una nuova politica, di una nuova economia, di un nuovo modo di vedere e sentire il rapporto tra me ed il mondo che mi circonda, un mondo assai più vasto, ma più vicino di quello che conoscevano i miei ad esempio e del quale non avevano che una vaga percezione.

Oggi invece il mondo è qui, dietro questo schermo, a portata di un volo tutto sommato dal prezzo non impossibile. Il mondo mi è più conosciuto, anche se non quanto vorrei, e conosco un pò le interazioni tra me che faccio la fila per uno smartphone ed il ragazzino di 11 anni che l’ha costruito per l’equivalente di 20 centesimi. Conosco, o almeno leggo, del sudore degli immigrati che prendono i pomodori che finiranno nel ragù che ha cucinato mammà.

Tutto questo non mi permette ancora di cambiare le cose, ma mi permette di essere dalla parte di chi ha e avrà più cuore, più lucidità e più palle di me per costruire i progetti con cui supereremo questo sfacelo.

E posso parlare al mio chiccho di grano, e sperare che, darwinianamente, lui si evolva e trasformi gli embrioni di consapevolezza che ho dentro, in organismi viventi, marcianti, parlanti e senzienti, per cambiarlo davvero il mondo, anche solo per il semplice fatto che, ora come ora, non può non cambiare.

Non c’è alternativa!

Non c’è alternativa alla filiera corta;

non c’è alternativa alle energie pulite;

non c’è alternativa al disarmo;

non c’è alternativa all’equità ed alla solidarietà;

non c’è alternativa all’azzeramento dei debiti;

non c’è alternativa alla mobilità sostenibile;

non c’è alternativa all’integrazione tra le genti;

non c’è alternativa alla decrescita, all’orto sinergico, al fai da te, ai gruppi di acquisto…

E pazienza se oggi, nel 2012 io di queste cose sappia solo parlarne ed in modo anche impreciso, ciò che conta è che un pò, anche solo un poco se ne parli, perchè tu, piccolo omino di 11 kg ed un pò, tu potrai prendere questi pensieri e renderli fatti nel mondo che verrà.

Non ascoltare quelli che proveranno a frenare il cambiamento, perchè il cambiamento ha un potere suo forte ed indipendente dal quale dovrai solo farti trascinare.

Riderai più forte di me delle pubblicità della auto, della ipocrisia di una Fiat o di una Parmalat, guarderai i vecchi, del mondo vecchio, chiusi nelle scatolette di ferro e plastica fermi sulla strada mentre tu, ed i tuoi amici, passerete su mezzi che i vostri sogni e la vostra forza avranno costruito.

Figlio mio, la crisi è la nostra, anzi è la loro, quello che è tuo, ed attraverso te un pò mio, è la speranza che, giorno dopo giorno, si farà certezza, che il mondo nuovo è già nelle tue mani.