Lo senti che sto di nuovo sanguinando?

Lo vedi che la goccia cade e la macchia si allarga?

Eppure continui a fumare con disinteresse, come se non ci fosse nulla di strano.

Se tu fossi nata in un modo diverso, provenendo da un mondo diverso allora si, forse capiresti, ma cosi no, così non c’è verso, non c’è verso.

Lo senti l’odore delle mie lacrime?

Lo senti e ti giri dall’altra parte?

Se non avessi così paura mi asciugherei gli occhi e partirei.

Ma sono nato così, vengo da quel mondo là e non posso farci nulla, proprio nulla.

Che crudeltà indicibile starmene con i miei pensieri.

Che tortura convivere con i tuoi sogni assenti

Che male fa dormire abbracciato ad un giorno che non si è mai avverato.

E per quante parole io possa aver speso, per quante lettere ti abbia inviato, per quante preghiere abbia cantato a Dio non hai mai visto con i miei occhi, non hai mai sentito con le mie orecchie, non hai mai respirato la mia aria.

E me ne sto così, steso sulle strisce, mentre i suv mi scansano, mentre i motorini mi urlano contro, mentre il cielo cade giù a spicchi.

Non è così che doveva essere.

Ma è proprio così che doveva essere.

Semplicemente non si dovevano chiudere i libri di poesia, non si dovevano bollare i pensieri come inutili orpelli.

Doveva essere una vita struggente e indomabile.

Poteva essere un incendio.

E’ stata la candelina sulla torta del mio compleanno da solo.

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