Come il cassetto di Serena

Boh…

siamo tutti bravi a dirci di sinistra, di destra, a criticare, a protestare, a impegnarci, a parlare di modelli economici, sociali, culturali.

Poi penso che io il piatto a tavola lo metto, sempre, anche ricercato talvolta.

Penso che ho l’auto, il motorino, la possibilità di viaggiare e di comprare roba su amazon che manco sapevo esistesse.

Penso che forse dovrei star zitto, che non posso permettermi il lusso nè di essere di destra, nè di essere di sinistra.

Penso che questo dicembre non incasserò un euro, e non sarà un problema, continuerò a mettere il piatto a tavola ed a comprare la frutta senza chiedere al fruttivendolo di togliere due arance se va oltre il peso che gli ho chiesto , come invece  ha fatto una vecchietta sotto i miei occhi contandosi i soldi,

Penso che non sia questione di mondo giusto o mondo sbagliato, ma di mondo.

Che non è questione di gente buona e gente cattiva, ma di gente. Che la perfezione non può esserci, ma che deve esserci la ricerca della perfezione e che se rinuncio/amo alla ricerca di qualcosa, eliminiamo anche la possibilità che quella cosa possa esistere.

Mi lamento un sacco, ho maturato milla paure. Mi chiedo però chi ci ha inculcato l’idea che il mondo e la vita siano necessariamente facili. E’ un delirio di onnipotenza che ci fa pensare che tutto possa essere perfetto e questo pensiero ci porta a star male quando comprendiamo che tutto è molto lontano dall’esserlo.

Guardare alla vita come un’avventura in un bosco, con la bellezza dell’albero sotto il quale trovare la pace, ed il timore del lupo che ti sbrana. Potrebbe essere una soluzione.

Le aspettative dell’epoca moderna, che l’uomo possa dominare le cose ed il suo destino, ci ha trasformato in gente insoddisfatta.

Non occorre inventarsi un Dio per capire che ci sono cose che non possiamo controllare.

Vivere per vivere, ricomprendendo fallimenti, sconfitte, dolori, lutti, perdite, rabbia, rancore, fame… Oltre a tutto il resto sia chiaro, ma smettendola di pensare che vi siano due distinti cassetti, uno per le cose belle ed uno per le brutte e che uno dei due possa essere tenuto sempre chiuso a chiave.

No, la vita è come il cassetto di Serena, ci trovi di tutto, senza alcun criterio, se non il caos…Ma sbaglio o è dal caos che è venuta fuori la vita^

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