Gli Dei…

Dunque davvero non avrei mai dovuto osare esser felice?

Davvero il mio gridare “sto bene” ha indispettito gli Dei?

Davvero hanno pensato che troppo grande fosse il peccato mio, di essermi sottratto alle catene?

E dunque la punizione, dunque il castigo ma perchè non a me, perchè?

Come bomba di chiodi che esplode dentro,

come aghi conficcati negli occhi,

come corrente lungo la schiena.

Viene giù il mondo, in un enorme, squassante terremoto e non posso lasciarmi coprire, sommergere, schiacciare, no.

Devo uscire e ricostruire, ogni giorno, ogni giorno che cade la casa, ogni giorno che viene giù un pezzetto, ogni giorno che mi dissolvo un pò.

Eppure basterebbe solo dormire, chiudere gli occhi, aspettare che il sonno si mangi tutto e fosse per me lo farei, ma in questo spartiacque della vita mia, ho dovuto scegliere in fretta e la scelta è esserci, finchè avrò forza, finchè avrò fiato, ed anche dopo.

Non oserò più esser felice, non dirò più che va bene così.

Me ne starò con una parte del cervello ed una parte ancor più grande del cuore, a pensare ai suoi occhi, al viso suo dolce, alla voce di miele augurandomi che gli Dei mi perdonino, se sono stato felice.